09 Ago Granpa’ è FLibro di agosto!
Che soddisfazione scoprire che Granpa’ di Christophe Léon è il Flibro del mese di agosto! Del resto… quale libro è più fuorilegge di questo? 😀
La recensione di Caterina Ramonda mi ha fatto venire la pelle d’oca, ve la riporto qui, ma potete anche leggerla su fuorilegge.org, così vedete quanti altri bellissimi libri ci sono da leggere finché ci sono le vacanze e il tempo non manca!
Il libro di agosto è un libro fuorilegge un po’ in tutti i sensi. Di piccolo formato, convincerà anche quei lettori che corrono a vedere il numero delle pagine (“quasi che scrivere fosse fare esercizio di braccia”, avrebbe detto Emily Dickinson 🙂 ) e qui sono 79, da mangiarsi in un baleno dove preferite. Infatti il libro vi sta in tasca, quindi è ideale per una lettura all’aria aperta, per la tasca di uno zaino, per sfogliarlo in una pausa prima di riprendere il sentiero o sotto l’ombrellone se il sole morde. Ovunque lo leggerete, di una cosa sono sicura: che in un attimo non sentirete più voci e rumori intorno, ma sarete a cavallo conJohn, il protagonista della storia.
Qui i fuorilegge sono due e uno ha ottant’anni. Uno ovviamente è John, ma in realtà il vero fuorilegge è suo nonno, che da mesi lo trascina di notte in azioni di sabotaggio a danno della Arizona Oil Company che sta per impossessarsi dei suoi terreni e del suo ranch per trivellare alla ricerca di petrolio. Un fucile Winchester, una lampada da speleologo, qualche attrezzo in una sacca e mani che sanno dove andare a colpire per staccare i cavi e rallentare il lavoro degli operai del cantiere.
Contavamo su un misto di casualità e fortuna per uscirne indenni. (p. 8)
Finché una notte le guardie arrivano alle loro spalle e allora bisogna dividersi e galoppare il più velocemente possibile perché le munizioni sono finite. John cavalca, sprona Julep al massimo e insieme a lui galoppano anche i suoi pensieri. Vola verso il ranch senza sapere se e quando arriverà il nonno e in testa gli tornano l’immagine e le parole e i silenzi di quel vecchio che l’ha cresciuto dopo la morte dei suoi genitori, di quel suo GranPà che gli insegna la disobbedienza civile: la necessità cioè di ribellarsi, di dire no anche quando disobbedire significa commettere un reato. Che dice che la sfortuna è un problema che va preso per le corna e lanciato il più lontano possibile e che noi siamo solo una piccola parte di quel che ci circonda e non siamo superiori a nulla se non siamo capaci di preservare quel che la natura ci offre.
Perché questo è anche un libro pieno di natura, dove si sente soffiare il vento, muovere le fronde, camminare le formiche, respirare il mondo intorno. Ci sono silenzi e storie che vengono dal passato, pensieri per il futuro e una lettera. Ci sono punti di vista, modi di essere, modi di fare.
Leggetelo, fate una buona estate, guardatevi attorno con attenzione e ricordatevi ogni tanto di quel che dice Granpà: mangiatevi l’aria!
«Figliolo, devo dirti una cosa. Ma prima, vorrei che tu ti guardassi attorno con attenzione. Sì, così. Che tu osservassi gli alberi, gli animali e anche il più minuscolo degli insetti come se fossero parte della tua famiglia. Vorrei che tu mangiassi l’aria. Non accontentarti semplicemente di respirarla. Sentila che ti vibra nei polmoni, che ti nutre. E voglio che tu mi dica se vale davvero la pena». (p. 39-40)
«Se vale la pena di fare cosa, Granpa’?»
«Di vivere, figliolo. Di vivere…»
Ecco il sito dell’autore: è in francese, però potete avere un colpo d’occhio sulle diverse, colorate copertine dei tanti libri che ha scritto.
Granpa’_di Christophe Léon, Camelozampa 2012, 79 p., da 12 anni
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