Come un albero

Come un albero

di Rossana Bossù

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“Come un albero” nasce dalla necessità. Dall’impellenza di mettere su carta un’intuizione, una scintilla di pensiero.

Era da tempo che cercavo una chiave d’interpretazione per trattare il tema della natura, di connessioni tra uomo e natura.

Volevo creare un parallelismo tra albero e bambino. L’idea mi è venuta leggendo una citazione secondo cui ai bambini occorre donare due elementi: le radici e le ali.

Inizialmente ho pensato di visualizzare il “sopra” e il “sotto”, la parte visibile dell’albero, tutto ciò che gira intorno ad esso e le radici, gli animali, i vegetali, i minerali che si possono trovare sottoterra.

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Ascolto

Ho creduto fosse necessario disegnare anche il bambino oltre all’albero per rendere comprensibile l’analogia. Poi ho capito che non era essenziale perché le azioni che l’albero compie sono coniugate alla prima persona, chi legge è coinvolto, compie anch’egli le stesse azioni che ci rendono vivi. Partendo dalla nascita, dal primo respiro fino ad arrivare alla coscienza di sé con penso, con tutte le azioni che stanno in mezzo tra le quali non è stato facile operare una scelta.

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Ho paura

L’idea dell’abbinamento tra le tavole scientifiche e le illustrazioni che riproducono una parte dell’albero non mi è venuta subito.

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Respiro

Ho pensato a un’apertura a calendario dell’albo per sfruttare la verticalità dell’albero ma quando ho cominciato a fare le illustrazioni mi sono immediatamente resa conto che non riuscivo ad esprimermi come volevo, le immagini erano tutte molto simili una all’altra, un problema non da poco. L’inserimento delle tavole scientifiche che rendono l’albo una sorta di herbarium, animalarium e spezzano le illustrazioni, ha rappresentato la soluzione ampliando la mia libertà di movimento.

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Studio – respiro

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Illustrazione definitiva – respiro

Le prime immagini che ho visualizzato e poi realizzato con l’introduzione delle tavole scientifiche sono state “gioco” e “mi perdo”, mi sono così accorta che potevo creare una serie di giochi, di rimandi, di analogie di forme non solo con le immagini ma anche con il testo.

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Studio – gioco

Quando ho ultimato la realizzazione del libro ho temuto di non avere spiegato abbastanza, ho pensato che fosse di difficile comprensione, dalle varie recensioni dell’albo ho invece capito che sono proprio i vuoti da riempire, il non detto che portano a una comprensione nel profondo di quello che volevo comunicare.

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Studio – mi perdo

Anche facendo i laboratori con i bambini ho compreso che sono proprio i vari giochi, le assonanze, le allusioni che incuriosiscono e che portano al sorgere di tante domande. Spero che la ricerca delle risposte possa portare i bambini a guardare la natura e a guardarsi con meraviglia. Sì perché anche noi stessi siamo natura, l’ho ricordato anch’io disegnando con i bambini.

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Illustrazione definitiva – mi perdo

Durante la lettura del libro e il seguente laboratorio, i bambini mi chiedono spesso come faccio a sapere tante cose riguardo alberi e animali. Sono nata tra boschi e montagne e tuttora ci vivo, fin da bambina ho vissuto il bosco imparando a riconoscere gli alberi, i frutti e i funghi velenosi. Nel giardino di casa passavo ore a osservare le formiche al lavoro nel formicaio, i ragni tessere le ragnatele. Per questo so tante cose, le so naturalmente perché alcune le ho vissute, altre le ho approfondite.

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Studio – cresco

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Illustrazione definitiva – cresco

Gli alberi mi hanno sempre affascinato, sono stati miei compagni di giochi, mi hanno ascoltata e anche consolata quando ero triste.

Ho un ricordo doloroso di bambina: nel giardino di casa c’era un salice piangente che mio padre, nonostante le mie richieste di non farlo, tagliò per fare posto a una porzione di terra che sarebbe stata trasformata in orto. Ho pianto per la morte di quel salice.

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Studio – gioco – viaggio

Ricordo un altro albero con affetto, un grande faggio vicino alla baita dei miei nonni in montagna. Una presenza amica, rassicurante, robusta per aver resistito al fulmine che lo ha colpito anni fa, ne porta le cicatrici sul tronco. Un amico che ogni tanto torno a riabbracciare.

Forse anche per questi ricordi ho voluto creare questa connessione tra uomo e natura paragonando le azioni del vivere umano proprio a un albero.

Il mio modo per essere riconoscente.

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Illustrazioni definitive

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