Il discorso di Evghenios Trivizàs al Premio Cento

Il discorso di Evghenios Trivizàs al Premio Cento

Ho scritto I cuscini magici 30 anni fa e da allora in Grecia questo libro ha continuato a essere edito e riedito e ancora oggi continua a essere stampato. È stato tradotto in molte lingue, persino in cinese, ed è stato portato a teatro infinite volte da compagnie di attori professionisti, da attori non professionisti e dai bambini delle scuole. Recentemente l’ho riadattato in libretto d’opera e alla fine di quest’anno verrà portato in scena dal Teatro Lirico Nazionale in una grossa produzione in occasione dei festeggiamenti per i 200 anni dell’Indipendenza della Grecia. Chi lo sa! Magari un giorno quest’opera verrà rappresentata anche in Italia.

Per quale ragione, dunque, dopo così tanti anni, questo libro continua a essere attuale? Penso che la ragione stia nel fatto che questo libro, a livello simbolico e allegorico, tocca temi importanti e senza tempo. Uno di questi temi è il totalitarismo e l’abuso di potere. I cuscini magici rappresenta un inno al potere dei sogni di cambiare il mondo. Il libro descrive lo scontro tra due mondi: da una parte il mondo del malcostume, dello sfruttamento e dell’oppressione di un sovrano autoritario e dispotico e dei suoi cortigiani corrotti, dall’altra il mondo dell’innocenza, della speranza e dell’anelito per una vita migliore di una classe di bambini e bambine. Al contrario di molti libri per ragazzi in cui i protagonisti sono cavalieri impavidi, principi e principesse avvenenti, re e regine straordinari, qui il personaggio principale è un umile maestro di scuola primaria.

Nella nostra epoca, un’epoca in cui gli insegnanti delle scuole di primo grado vengono spesso dimenticati e sminuiti, è importante ribadire che i maestri, al di là della trasmissione dei saperi e delle nozioni, hanno il compito e la possibilità di plasmare le personalità e i caratteri dei loro alunni, di incidere sul loro futuro, di cambiare le loro vite e di ampliare i loro orizzonti.

Quando ho scritto questo libro, l’ho dedicato a uno di questi maestri. Oggi voglio dedicare questo premio a tutti quei maestri che fanno tutto quello che possono per mantenere vivi i sogni dei bambini e che insegnano loro non solo a comprendere la realtà e a mettersi al suo servizio ma anche, e soprattutto, a plasmare la realtà e a superarne i confini. Quando i maestri riescono a fare ciò, sono più eroici di impavidi cavalieri, più incantevoli di avvenenti principi e principesse, più splendidi di re e regine.

Evghenios Trivizàs

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